“Un amore felice. E’ normale? E’ serio? E’ utile? Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo?”. (*l’intera poesia è riportata alla fine dell’articolo).

Inizia così una poesia di Wislawa Szymborska (poetessa e saggista, Premio Nobel nel 1996). E proprio di questo provo a scrivere oggi.

Ci sono molti dettagli, molte sfumature, che possono rendere una coppia in qualche modo felice, riuscita e duratura oppure farla crollare davanti alla prima incertezza o, forse peggio, lasciarla durare in un dolore e una insoddisfazione reciproci e costanti.
In queste righe vorrei soffermarmi a analizzare un aspetto specifico che può influenzare il benessere di una coppia: gli schemi maladattivi e le credenze di base.
Gli schemi sono strutture cognitive profonde importanti per il buon funzionamento delle relazioni, gli schemi maladattivi precoci, concettualizzati da Young, sono pattern generalizzati di contenuto cognitivo. Un altro approccio allo schema invece ci dice che sono costrutti che guidano il modo in cui tendiamo a elaborare le informazioni. Qui proviamo a fare una panoramica degli studi che hanno indagato in che modo tutti questi schemi possono influire su un rapporto di coppia, e in che modo possono definire i diversi stili di attaccamento di ognuno.

Gli standard sono credenze relative al modo in cui una persona ritiene che una relazione debba essere, o al modo in cui si pensa debba essere il partner o a cosa si ritiene dovrebbe pensare.

Baucom e colleghi hanno individuato tre aree fondamentali per i tipi di standard tipici:
– il grado di dipendenza o indipendenza che dovrebbe esserci nella coppia
– il tipo di equilibrio nelle decisioni di coppia, qualcosa che ha a che vedere con – il potere e il controllo all’interno della coppia
– il grado di investimento nella coppia che si rivela attraverso l’impegno di ciascuno nei compiti comuni e le manifestazioni reciproche di affetto e cura

Le coppie che si descrivono come maggiormente soddisfatte tendono a ritenere che la coppia debba trascorrere del tempo insieme, condividere pensieri e emozioni, e che le decisioni debbano essere prese in modo condiviso (Baucom et al. 1996). Dunque la soddisfazione di alcuni standard all’interno della coppia sembra importante per una coppia felice.

Le persone che ritengono che i propri standard non siano soddisfatti tendono ad attribuirne la colpa al partner e a ritenere la situazione immodificabile, rispondendo inoltre in modo negativo ai possibili problemi che emergono.
Un altro tipo di standard diffuso è quello di ritenere che l’altro debba riuscire a leggere nella mente, cioè a conoscere e magari anticipare bisogni e desideri del partner. Questa credenza può essere associata a una comunicazione carente o disfunzionale e può portare a incomprensione e insoddisfazione nella coppia quando si ritiene che i propri bisogni non siano adeguatamente compresi o soddisfatti. Questa credenza si associa sia a insoddisfazione che a atteggiamenti difensivi e critici, come per esempio la tendenza a attribuire un dato comportamento alla mancanza di amore o coinvolgimento (Eidelson e Eptein, 1982).

Stili di attaccamento e relazione di coppia

Bowlby (1969) ha ipotizzato che da bambini sviluppiamo modelli operativi interni delle relazioni intime sulla base della nostra esperienza con i nostri caregivers (prima di tutto i genitori, o comunque le figure adulte di riferimento). Horowitz (et al. 1991) ha suggerito che gli stili di attaccamento adulto siano suddivisibili in due tipi di schemi: uno che riguarda la visione di se stessi come meritevoli o non meritevoli d’amore, e uno che riguarda la visione degli altri come degni di fiducia oppure no. Da questi possono derivare quattro diversi stili di attaccamento adulto:

  • uno stile sicuro che vede se stesso come meritevole d’amore e gli altri come degni di fiducia, tipico di persone che saranno dunque a proprio agio sia con l’intimità che con l’autonomia nella coppia.
  • uno stile preoccupato, tipico di persone che hanno una visione negativa di sé ma positiva degli altri, presente quindi in persone che tendono a essere troppo coinvolti nelle relazioni e a dipendere eccessivamente dall’altro per percepire così il proprio valore.
  • uno stile timoroso-evitante, di chi ha una visione negativa di se stesso e degli altri, persone quindi che probabilmente cercheranno di evitare relazioni troppo intime.
  • uno stile distanziante, tipico di chi ha una visione positiva di sé ma negativa degli altri, persone che quindi evitano rapporti intimi con gli altri adducendo la motivazione di voler essere indipendenti o che le relazioni non sono troppo importanti per loro.

Andando ancora più a fondo nell’analizzare lo stile di attaccamento, alcuni studiosi hanno osservato che un modello negativo di se stessi è spesso associato al timore dell’abbandono, e probabilmente a uno stile dipendente, mentre un modello negativo degli altri è più spesso correlato a uno stile evitante (Brennan et al. 1998).

Infine, esiste una correlazione significativa tra l’attaccamento adulto e la soddisfazione coniugale: gli individui con un attaccamento sicuro sono più soddisfatti delle proprie relazioni sentimentali, l’attaccamento sicuro è associato a un maggiore livello di fiducia e rispetto verso il partner e a una migliore comunicazione nella coppia, oltre che a una più elevata capacità di problem solving (Mikulincer et al. 2002).

Per concludere

In un percorso terapeutico di coppia (e non solo) è possibile soffermarsi su questi aspetti, per imparare a identificare le proprie credenze relative a una relazione affettiva che possono aver ostacolato l’equilibrio e il benessere nella coppia, e inizare così a modificarle secondo un metodo strutturato e validato dall’approccio cognitivo comportamentale.

 

Poesia

Un amore felice

Un amore felice. E’ normale?
è serio? è utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così – in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo
perchè proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Si.
Ciò offende i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Si, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un pò,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono – è un insulto.
In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano
sembra un complotto contro l’umanità!

E’ difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l’amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.

(Wislawa Szymborska)

 

 

Riferimenti bibliografici:

Schemi cognitivi e credenze di base, di L.P. Riso, P.L. Du Toit, D.J. Stein, J.E. Young. Ed. Eclipsi, 2011