In un articolo precedente ho raccontato i benefici della scrittura sulla salute e sul benessere personale (lo puoi leggere qui https://dariatinagli.it/ogni-volta-che-scrivi-di-te/ ). Le numerose ricerche di Pennebaker in proposito ci hanno fornito molti dati di ricerca sull’efficacia della scrittura e sui meccanismi sottostanti a essa, anche in relazione alla presenza di una malattia cronica.

In questo articolo provo a raccontare di questo, proponendo alla fine un piccolo esercizio da poter fare subito.

Certamente, la scrittura non può sostituire cure mediche appropriate per ogni disturbo, ma può aiutare a attivare le proprie difese immunitarie.

Il senso comune ci dice che parlare dei nostri problemi o scriverne ci aiuta a ‘sfogarci’, a liberarci di qualcosa che ci pesa in un punto imprecisato tra il cuore e lo stomaco, e infine a farci calmare. Pennebaker invece, attraverso i suoi numerosi studi, ci dice che parlare e scrivere può modificare il modo in cui sentiamo e il nostro stesso pensiero riguardo a eventi traumatici e riguardo a noi stessi.

Affrontare una situazione difficile e complessa come una malattia cronica, ha effetti significativi sul corpo: sulla pressione sanguigna, sulla frequenza cardiaca, sulla conduttività cutanea.

Tradurre le proprie paure in parole ha molti benefici, Lieberman chiama questo processo affect labeling (etichettatura delle emozioni).

Ma in che modo avviene questo processo nel cervello?

Lieberman ha individuato una specifica area del cervello, la corteccia prefrontale destra, che risulta coinvolta nel processo del faticoso controllo delle emozioni: quel costante processo di inibizione che tutti mettiamo in atto ogni giorno. Quando questa parte del cervello si attiva, le altre aree connesse alle emozioni negative forti (come l’amigdala) si spengono. Quindi, possiamo dire che tradurre in parole le esperienze emotivamente importanti aiuta il cervello a gestire gli stati emotivi.

La scrittura espressiva può influenzare direttamente il decorso di una malattia in diversi modi.

Gli individui che si trovano in stato di grande tensione mostrano generalmente maggiori quantità di ormoni dello stress rispetto a coloro che non sono sotto pressione. Due dei più comuni tra questi ormoni sono il cortisolo e l’epinefrina (o adrenalina). Esistono prove che ci dicono come il cortisolo inibisca l’azione immunitaria e che l’adrenalina accresca la pressione sanguigna. Inoltre, entrambi gli ormoni sono in relazione anche con i disturbi del sonno.

Una malattia cronica non è una semplice commistione di agenti patogeni e reazioni immunitarie. Una persona con una diagnosi di malattia cronica si trova a modificare il proprio punto di vista su se stessa e sul mondo. Inoltre, alcune condizioni di salute risultano socialmente o psicologicamente disagevoli e possono causare imbarazzo o rifiuto inducendo la persona a nasconderle, innescando un circolo di segreti e preoccupazioni che possono minare il benessere e l’equilibrio personale.

La scrittura può influire sulla malattia cronica anche in un altro modo, cioè modificando l’atteggiamento delle persone di fronte alla malattia stessa (modificando cioè lo stato emotivo). Oppure può indurre la persona a migliorare il proprio stile di vita e a renderlo più salutare (migliorando i processi biologici). Questi aspetti sono interdipendenti e si influenzano tra loro, portando a un circolo positivo di miglioramenti concatenati.

Malattie autoimmuni e stress

Il sistema immunitario difende il corpo dagli invasori esterni (germi, virus, ecc.). Nelle malattie autoimmuni il corpo considera erroneamente alcuni dei propri tessuti o organi come invasori esterni. Quando questo accade, la reazione immunitaria può essere così intensa da mettere in pericolo il corpo di una persona. Ancora non sono chiare le cause che scatenano una malattia autoimmune, anche se la ricerca va nella direzione della genetica e dell’ereditarietà.

Una persona con una diagnosi di una malattia autoimmune, è una persona alle prese con una malattia dalle cause incerte e spesso anche dalle cure e dall’evoluzione altrettanto confuse. Comprensibilmente il suo conseguente stato emotivo sarà minato da questa diagnosi. Il dubbio, l’incertezza e spesso la solitudine dovuta alla scarsa possibilità di condivisione della propria malattia, potranno generare un forte senso di sconforto e di stress. Scrivere non curerà la malattia, ma aiuterà ognuno a monitorare e supportare i propri processi emotivi, psicologici, biologici e comportamentali, che a loro volta potranno contribuire a migliorare salute e benessere.

Iniziare a scrivere

Ognuno potrà scegliere liberamente su cosa concentrarsi durante la scrittura. E’ importante scrivere per se stessi, e non per altri, in modo da non essere in alcun modo inibiti nell’espressione.

Ci si potrà concentrare sulla malattia in sé, ma non solo, potranno emergere temi finora ignorati, punti di vista nuovi, riflessioni più ampie che vanno oltre la malattia stessa. Ci si potrà concentrare sulle emozioni, sui propri valori, sulle relazioni che abbiamo instaurato negli anni, ma anche raccontare episodi attuali e contingenti, tenere traccia delle proprie abitudini.

E’ opportuno scrivere almeno 15 minuti al giorno per almeno 3-4 giorni consecutivi. Creare un rituale per se stessi, di riflessione e attenzione ai propri stati interni dolorosi o difficili, sarà il primo passo verso una maggiore cura di sé e il proprio benessere. 

 

Esercizio: comprendi il tuo stress

Indicazioni:

Trova un luogo tranquillo . Inizia scrivendo “stress” in cima alla pagina. Quindi, scrivi sotto il titolo tutte le parole che associ al concetto (brainstorming).

Continua a scrivere appuntandoti ogni parola che associ a quello che hai scritto. Non pensare troppo, non valutare, non censurare quello che ti viene in mente. Continua fino a che non avrai più parole da scrivere.

Concediti una piccola pausa.

Rileggi quello che hai scritto.

Controlla le parole: ce ne sono di ricorrenti? Ci sono temi più frequenti? Emozioni o significati più numerosi di altri?

Tali parole rappresentano probabilmente gli schemi di pensiero per te più significativi e potrebbero aiutarti a comprendere la natura e l’impatto dello stress sulla tua vita.

 

Se pensi di voler intraprendere un percorso psicologico per migliorare il tuo benessere personale, puoi chiamarmi per fissare un primo incontro conoscitivo al 338-8317876

 

Bibliografia:

Il potere della scrittura, di J. W. pennebaker e J. M. Smyth. Ed. Tecniche Nuove 2017

Scrivi cosa ti dice il cuore, di J. W. Pennebaker. Ed. Erickson 2015