Esiste un dolore, a volte, nelle relazioni di coppia, che arriva chissà da dove e riempie di dubbi insopportabili, creando pensieri ossessivi sul proprio amore, sulla sua profondità, sulla sua reale esistenza, su tutto quello che riguarda la persona e il partner: ci si può chiedere se è quello giusto, se quello che proviamo è davvero amore, se siamo in grado di amare davvero, e infinite altre domande da mettere costantemente alla prova con azioni, piccoli esperimenti, comportamenti di ogni tipo e soprattutto pensieri ossessivi che non vanno via.

Dunque, una certa dose di incertezza nelle relazioni ci sta, mi viene in mente una vecchia canzone che si intitola I dubbi dell’amore che conclude “Tu dormi e non pensare ai dubbi dell’amore, ogni stupido timore è la prova che ti do, e rimango, e ti cerco, non ti lascio più”. Nel disturbo ossessivo compulsivo da relazione questa incertezza invece non trova prove sufficienti per essere dissipata, si prende tutto e diventa il fulcro di ogni pensiero o esperienza.

Il  DOC da relazione è un caso specifico di DOC che si contraddistingue per la presenza di un dubbio costante che rappresenta il fulcro del dolore inestirpabile nella relazione amorosa e che comporta una continua ricerca di rassicurazioni, dati e prove definitive in grado di risolvere una volta per tutte l’ansia e l’angoscia legate al dubbio che la relazione o il partner non siano “abbastanza”.

In ogni relazione di lunga durata, è normale seguire fasi di maggiore coinvolgimento e soddisfazioni e fasi di conflitti o insoddisfazione, questo è normale, e la relazione continua oscillando più o meno tra periodi più appaganti e meno appaganti, ma quando una persona della coppia soffre di DOC da relazione, queste oscillazioni diventano insopportabili e dolorose. Un momento tipico in cui possono comparire oscillazioni è quando aumenta l’investimento nella relazione attraverso un cambiamento come una nuova convivenza, un acquisto insieme, una vacanza condivisa, un cambiamento che implica un coinvolgimento emotivo e magari anche concreto e materiale (per esempio economico con l’acquisto di una casa). A questo punto il dubbio aumenta perché nell’eventuale fine del rapporto aumenterebbero anche le conseguenze. Dunque la persona che soffre di DOC aumenta la quantità di certezze necessarie per mantenersi in equilibrio nella relazione, aumentando così la sua intolleranza all’incertezza nella relazione e la sua ricerca continua di conferme.

Il DOC da relazione può essere distinto in due categorie:

  • con incertezze circa la relazione: la persona si trova a chiedersi continuamente “Lo amo abbastanza?”, “E’ la storia che fa per me?”, “Siamo felici come i primi tempi?”

In questo caso i dubbi riguardano principalmente tre categorie: dubbi sull’amore provato per il partner, dubbi sull’amore che il partner prova per noi, dubbi sull’adeguatezza della relazione.

  • con incertezze circa le caratteristiche del partner: la persona si chiede: “E’ la persona per me?” “E’ abbastanza bello/buono/intelligente?” “Sono sempre attratta da lui?” “Dovrei essere maggiormente coinvolta da lui?”

In questo caso i dubbi riguardano queste categorie: dubbi sulle caratteristiche fisiche e estetiche del partner,  dubbi sulle caratteristiche morali del partner, dubbi sulle abilità sociali del partner, dubbi sulla stabilità emotiva del partner.

 

Questi dubbi si esasperano e diventano ossessioni rappresentate da immagini, pensieri o impulsi ritenuti intrusivi, incontrollabili, pericolosi e inaccettabili. Quando il dubbio si attiva, la persona inizia a monitorare ossessivamente il proprio coinvolgimento emotivo e fisico nella relazione con l’obiettivo di placare i dubbi che ha.

 

Compulsioni, evitamenti e altre strategie comportamentali

Sperimentare emozioni spiacevoli collegate al pensiero ossessivo induce a compiere azioni per evitare di entrare nel vortice dei pensieri intrusivi e ossessivi. La persona inizia così a sviluppare una serie di strategie riparative o preventive per rassicurarsi sui sentimenti provati e allontanare le paure legate all’incertezza circa la relazione. Il grado di certezza desiderato è però estremamente alto e irraggiungibile, e così le strategie usate sono destinate a fallire e vanno poi a rinforzare il pensiero ossessivo.

Queste strategie disfunzionali utilizzate sono:

  • . evitamento
  • . controllo dei pensieri e evitamento cognitivo
  • . autorassicurazioni (tramite messe alla prova e confronti)
  • . richiesta di rassicurazioni
  • . confessione
  • . disinvestimento relazionale

Infine, possono esserci anche altre strategie del tutto personali che hanno, come le altre sopra, lo scopo di placare l’ansia legata ai pensieri ossessivi circa la coppia, provare a individuarle è il primo passo per affrontare questo problema così doloroso e invalidante.

Il ricorso a comportamenti compulsivi e a tutte le possibili strategie usate per gestire il problema dato dalle ossessioni, è ciò che alimenta il disturbo stesso e lo mantiene. Questo accade perché la compulsione, pur alleviando temporaneamente le emozioni dolorose provate legate al dubbio ossessivo, non permette di rielaborarne il senso e l’importanza e neppure di allenarsi alla tolleranza. Anzi, il comportamento compulsivo, a lungo termine, esaspera il problema stesso, si crea così un circolo vizioso che mantiene il DOC: cioè, paradossalmente, i comportamenti utilizzati per gestire il dolore non fanno altro che alimentarlo sempre di più

 

Le credenze disfunzionali del DOC da relazione

Le emozioni spiacevoli che proviamo dipendono in gran parte dalle credenze che abbiamo sviluppato nel tempo su noi stessi, gli altri e il mondo. Nel DOC da relazione le credenze della persona sono spesso rigide e inflessibili e mantengono attivo il disturbo. Tuttavia, i contenuti delle ossessioni non sono mai, o quasi mai, irrazionali, sono dubbi possibili che possono sfiorare chiunque, ma nel DOC da relazione questi dubbi assumono un valore estremo.

Ecco un esempio: una ragazza guarda le fotografie della prima vacanza fatta con il fidanzato e (A, situazione) e pensa (B, pensiero); “Eravamo davvero felici, ora non provo più quelle emozioni così intense, forse non lo amo più”, dunque si attiva una reazione (C, reazione e motiva e comportamentale): ansia, tristezza, pianto, nodo alla gola, per provare a calmarsi chiama un’amica per chiederle se secondo lei il fidanzato è quello giusto oppure no (ricerca di rassicurazione, comportamento che mantiene il disturbo).

La credenza sottostante in questo caso è la convinzione che i sentimenti debbano essere sempre stabili nel tempo, questo porta la ragazza a fare valutazioni negative e catastrofiche circa la relazione che attivano ansia e malessere, sensazioni che la ragazza cerca di gestire con la richiesta di rassicurazioni (comportamento compulsivo).

Le credenze disfunzionali più frequenti nel DOC da relazione sono:

  • estremizzazione
  • catastrofizzazione
  • intolleranza del rischio e dell’incertezza
  • credenze di fusione pensiero-azione

 

Le origini delle credenze disfunzionali nel DOC da relazione

Secondo il modello cognitivo comportamentale, ognuno nella propria vita crea specifiche regole che guidano il pensiero e il comportamento, e queste sono spesso credenze disfunzionali che si sviluppano per mantenere un’immagine di sé positiva e non entrare in contatto con rappresentazioni negative di sé.

Le persone inclini a sviluppare un DOC da relazione sono frequentemente persone con due aspetti specifici: forti regole morali da seguire in modo abbastanza rigido e una spiccata tendenza al perfezionismo. Queste tendenze amplificano un ragionamento dualistico su ciò che è giusto o sbagliato e una visione bianco o nero di argomenti che invece richiederebbero maggiori sfumature per essere affrontati in modo equilibrato, insieme alla preferenza per posizioni rigide e assolute e standard severi spesso irraggiungibili e irrazionali.

 

Come affrontare il DOC da relazione

Dunque, i dubbi e le ossessioni presenti nel DOC da relazione spingono la persona a un comportamento compulsivo nel tentativo di placarli.

Tuttavia, il DOC da relazione annebbia il pensiero e rende la persona in preda a tentativi maldestri di gestire il dolore con comportamenti disfunzionali. Per iniziare un cambiamento allora, la prima cosa da fare, è imparare a non reagire con compulsioni ai pensieri dolorosi e dunque non attivare comportamenti impulsivi mettendo in atto decisioni improvvisate nel tentativo di stare meglio. Imparando a gestire il DOC da relazione non sarà possibile trovare la giusta direzione alle decisioni da prendere ma sarà possibile sviluppare una nuova capacità per prendere decisioni consapevoli.

Attraverso un percorso psicologico e terapeutico sarà possibile conoscere meglio l’origine e il funzionamento del DOC da relazione nella propria vita, individuando i meccanismi che lo scatenano e lo rinforzano tenendolo attivo, e attivare così strategie specifiche volte a affrontare pensieri e comportamenti che, nel tentativo di superarlo in realtà lo incentivano e lo mantengono in un circolo vizioso insopportabile e faticoso.   

 

Riferimenti bibliografici:

L’amo o non l’amo? Vincere le ossessioni sulla relazione e sul partner; M. Venturini Drabik e G. Melli, Erickson 2021

 

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